A proposito di Immuni. Cosa pensano gli italiani dell’app anti-Covid

di Federica Trapani

Covid-19, sigla di una pandemia che il mondo sta affrontando ad ogni latitudine, per provare a contrastare i molti effetti sul piano sanitario e su quello economico.

Un “fatto sociale totale”, che ha cambiato totalmente le nostre vite, modificando abitudini, gestione delle categorie “spazio” e “tempo” e che ha comportato conseguenze significative anche in ordine alla comunicazione e all’informazione. Quest’ultima più che mai alle prese con le complessità legate all’aumento oltre misura di contenuti, compreso il rischio di fake news.

Per contrastare la diffusione del coronavirus, la Commissione Europea l’8 Aprile 2020 ha sottoscritto la Raccomandazione (UE) 2020/518 al fine di aumentare l’utilizzo della tecnologia e dei dati a supporto del tracciamento dei contagi.

Figura 1 - Mappa creata con ArcGIS- dati rintracciati in salute.gov.it
Figura 1 – Mappa creata con ArcGIS- dati rintracciati in salute.gov.it

Su questa scia è nata Immuni, l’applicazione lanciata dal governo italiano, rilasciata il 1 giugno in via sperimentale in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia e poi implementata su scala nazionale il 15 giugno. Il numero di download dell’app alla data del 12 gennaio 2021 era di 10.139.326: una media nazionale del 19,1%, di cui 8.353 utenti positivi e un totale di 84.422 notifiche inviate.

La società italiana Bending Spoons che ha sviluppato l’app, ha deciso di basare il tracciamento su una tecnologia bluetooth low energy, creata per essere efficiente anche in situazioni di risparmio energetico. Nessuna utilizzazione del GPS al fine anche di impedire che potessero essere registrati i dati degli utenti, in base a quanto già fatto da Apple e Google negli USA. I dati vengono salvati e cifrati, così come le connessioni tra l’app e il server, dalla società italiana Sogei, che li trasferisce al Ministero della Salute. L’app su iOS è scaricabile fino alla versione SE, mentre nel caso di Android occorre essere dotati di un dispositivo con versione 6, 20.18.13 o superiore. Il picco massimo di notifiche relative all’esposizione con un soggetto positivo è stato rintracciato alla data del 7 gennaio 2021, mentre il maggior numero di segnalazioni è stato registrato il 16 novembre 2020. La regione che ha tracciato il maggior numero di positivi è stata la Toscana, ma quella che ha il maggior numero di download in base al numero di abitanti è stata la Sardegna.

Per supportare tale ricerca, nell’ambito del Master Luiss in Comunicazione e Marketing politico ed  istituzionale, è stato condotto tra novembre e dicembre 2020 un questionario[1] su un campione di 304 persone, diffuso online per garantire la privacy dei rispondenti. Questionario grazie al quale è stato possibile ricavare le seguenti evidenze per ciò che concerne il download.

Figura 2 cfr questionario n. 18

I feedback non sono stati positivi. Ai partecipanti è stato richiesto di esprimersi attraverso una scala di giudizi da 1 a 6, che andava dall’inefficienza all’efficienza.

Figura 3 cfr questionario n. 19

Di seguito le finalità d’uso dell’app, così come ricostruibili in base alle risposte date dal campione della survey.

Figura 4 cfr questionario domanda n. 21

 

Figura 5 cfr questionario domanda n. 20

In questo contesto quantitativo, è possibile notare la presenza di un gap comunicativo circa il funzionamento dell’app.

Su 138 persone che hanno deciso di scaricare Immuni, l’89,3% ha dichiarato di non aver mai avuto una notifica di contatto con un soggetto positivo, il restante 10,7% che, invece, l’ha ricevuta, più della metà ha dichiarato di averla ignorata.

Nel momento in cui è stata posta la domanda circa il funzionamento dell’app, la situazione è risultata non ancora molto chiara. Infatti, un 82,6% ha dichiarato di esserne a conoscenza, sostenendo però che il tracciamento avviene anche tramite il GPS, i dati, WhatsApp e chiamate e messaggi.

Figura 6 cfr questionario domanda n.25

Nel momento in cui è stato chiesto ai rispondenti un feedback circa la comunicazione alle autorità sanitarie della presenza in zona di un soggetto positivo, la situazione è risultata non priva di problematicità: solo il 45,10% aveva capito come bisognava effettuare questa segnalazione. Molti sono ancora convinti che il processo avvenga in automatico.

Figura 7 cfr questionario domanda n.27

In conclusione, è stato chiesto agli intervistati di rilasciare un commento aperto e complessivo sull’applicazione. Più di cinquanta persone del campione da noi consultato (57 per la precisione) ha deciso di esprimere liberamente le proprie opinioni, senza le sollecitazioni della survey.

Ecco quali sono stati i feedback arrivati, aggregando le risposte.

Figura 8 cfr questionario domanda n.30

Questi dati mostrano un sentiment ambivalente. Alcuni hanno timore di essere controllati, d’altra parte altri manifestano il bisogno di rendere tale app obbligatoria.

Molti, inoltre, sottolineando ancora una volta feedback negativi per quanto riguarda la scelta dell’utilizzo del bluetooth, hanno sollevato la questione della necessità di monitorare i contagi tramite chiamate o messaggi. Ciò dimostra il tasso di diffidenza nei confronti di questa applicazione, nonostante le campagne informative del Governo e l’attenzione riservata da parte dei media. Questa percezione viene confermata anche da un’indagine fatta su Talkwalker. In questo caso, per quanto riguarda le key metrics è possibile riscontrare un sentiment al 46,9% negativo:  si mostra una situazione molto chiara in ordine a ciò che pensano le persone riguardo all’applicazione. È stato riscontrato un livello significativo di sentiment positivo, solo alla data del 9 gennaio e solo da parte di un campione non significativo.

Figura 9 Talwaker cfr app immuni-key metrics 06/01/2021-12/01/2021

Passando al tema delle condivisioni delle funzioni e dell’uso dell’app, esse sono avvenute soprattutto su Twitter e sui blog. La maggior parte della ricerca di informazioni su Immuni è avvenuta da parte di uomini (68,9%), di cui il 43,8% con età compresa tra i 25 e i 34 anni. Infine, è stato possibile tracciare una world map, con la quale evidenziare il maggior quantitativo di ricerche su Immuni, che oltre all’eurozona, sono situate soprattutto in Alaska e in generale negli USA, in Canada, in Russia e in Brasile.

Figura 10 Talkwaker cfr app immuni-world map06/01/2021-12/01/2021

Di seguito, anche al fine di una migliore contestualizzazione del tema trattato, è stata stilata una lista dei Paesi più contagiati.

Figura 11 Mappa interattiva creata con Flourish: https://app.flourish.studio/visualisation/4683864/edit

Riepilogando, l’applicazione è un progetto che fa capo alla Pubblica Amministrazione. Proprio per questo non è stata distribuita mediante i canali di Bending Spoons. Il suo formato è open source al fine di garantire la massima trasparenza. I dati, infatti, sono rintracciabili all’interno di GitHube, un servizio di hosting per progetti software nel quale gli sviluppatori caricano i codici sorgenti dei programmi rendendoli scaricabili per gli utenti, che a loro volta possono interagire mediante un sistema di pull request, issue tracking e commenti, dando così la possibilità alla società di risolvere le problematiche riscontrate o di migliorare più in generale le funzionalità.

All’interno di GitHube è possibile verificare i vari sviluppatori. A tal proposito vi è un dato rilevante circa la realizzazione dell’app. In Italia siamo sprovvisti di una società che si occupi di fornire il Contact Delivery Network. Per tale ragione Bending Spoons ha scelto l’Akami Technologies, con sede in USA. Tale società ha il compito di gestire il traffico per il download dei dati di prima configurazione (get.immuni.gov.it) che poi convergono nei server di Sogei.

L’adesione dei cittadini è cresciuta significativamente anche se è ancora molto limitata. Dal 15 ottobre 2020 è iniziato il processo di interscambio di dati tra le app differenti di tracciamento del coronavirus nell’eurozona. I paesi che hanno aderito sono: Austria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Germania, Irlanda, Lettonia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna. Seguiremo l’evolversi dei dati.

Figura 12 Mappa interattiva creata con Flourish: https://public.flourish.studio/visualisation/4695301/


[1]
https://docs.google.com/spreadsheets/d/e/2PACX-1vRAwoJo-si2jwJhuuZDkQ8rinX3nx6FFfH49kH5CKTaGYhKEU65VUxgPBOcCP47JMmrzfINSI7iX-id/pubhtml