Buon compleanno Wikipedia

di Francesco Giorgino

Era il 15 gennaio del 2001 quando Jimmy Wales e Larry Singer misero online per la prima volta una enciclopedia digitale. Alla base di questa rivoluzione delle modalità di trasferimento e di acquisizione della conoscenza c’era e c’è una concezione non elitaria del sapere. Un’idea fondata sui principi della libertà e della condivisione, come del resto è congeniale alla Rete e soprattutto al Web 2.0, a costo di pagare anche qualche prezzo in termini di verità dei contenuti pubblicati, in termini di esattezza, completezza, coerenza concettuale. E a costo anche di correre il rischio di far coincidere il sapere con il solo e semplice assemblaggio, più o meno ordinato, di nozioni ed informazioni.

In questi venti anni Wikipedia si è munita di strumenti di regolazione che riducono i pericoli connessi a tale sistema, in grado di funzionare proprio perché può essere aggiornato di continuo e da tutti in una logica bottom up, più che top down. Jenkins, artefice del teorema della culture convergence, avrebbe parlato di interattività consultazionale, anche se in questo caso la consultazione avviene attraverso la partecipazione degli stessi utenti in una dinamica peer to peer, tipica dell’era digitale. A rilevare non è tanto la possibilità di accedere ad una banca dati centrale, quanto quella di contribuire a determinarla. Attenzione, però, perché chiunque pubblichi su Wikipedia deve avere una fonte autorevole alla quale ispirarsi e soprattutto deve essere obiettivo. Più si sviluppa l’istanza alla meticolosità, meglio è. Più da parte degli utenti matura il convincimento delle profonde differenze esistenti tra questo sapere e quello epistemologico, portato avanti attraverso la mediazione accademica, meglio è.

Il Sole 24 Ore ha calcolato che solo in Italia si è arrivati all’attività di  9500 “volontari”: così vengono chiamati coloro che operano alla costruzione dei singoli contenuti. Si tratta di volontari che sono stati capaci di creare oltre un milione e mezzo di voci, ad un ritmo di cinque mila al mese.

Wikipedia è una piattaforma che sa adattarsi alle specificità linguistiche dei Paesi e che determina effetti in molti ambiti e in molti modi. Effetti diretti e indiretti. Effetti a breve, medio e lungo termine. Questo è quello che fa oggi, così come vent’anni fa, ma con molta più consapevolezza della necessità di mettere questo canale di fast culture e di fast knowledge, che attualmente registra oltre dieci miliardi di visualizzazioni mensili e che può far affidamento su oltre cinquanta milioni di articoli scritti in cinquanta lingue diverse (comprese quelle dei Paesi in via di sviluppo), che opera senza pubblicità e senza cookie, in condizione di produrre un codice etico.

“Wiki” come veloce, “pedia” come formazione. Una parola di origine hawaiana la prima. Una parola di provenienza dal greco antico la seconda. Un segno della contaminazione tipica dell’era della globalizzazione. Buon compleanno!