I media britannici e la scarsa attenzione alla diversity

di Barbara Millucci

I giornali, i programmi radiofonici e televisivi di prima serata nel Regno Unito mostrano una sorprendente mancanza di diversità sia per quanto riguarda i giornalisti, sia per quanto riguarda gli esperti invitati nelle varie trasmissioni televisive. I pochi ospiti “bame” (acronimo che sta per black, asian e minority ethnic) vengono invitati a partecipare a programmi di informazione solamente per discutere di argomenti legati alla razza. E’ quanto si legge in un rapporto pubblicato recentemente da Women in journalism (Wij).

Per una settimana, a metà luglio del 2020, i ricercatori di Wij hanno analizzato le prime pagine di tutti i principali quotidiani inglesi, hanno visionato tutte le trasmissioni andate in onda in prima serata, i notiziari più popolari e hanno ascoltato circa 100 ore di notizie radiofoniche nella fascia del prime time. Ciò, nel tentativo di comprendere meglio il livello dell’attenzione riservata alla questione della diversity nel panorama mediatico. I ricercatori hanno anche raccolto informazioni sugli argomenti trattati dagli esperti di Bame presenti nei vari contenitori dei media a stampa o elettronici. Nonostante l’istantanea scattata non sia esaustiva, il quadro che emerge è interessante.

Tra i principali risultati del report, che ha preso in esame i dati relativi ad una settimana di pubblicazione e programmazione, emerge quanto segue:

  • Nessun giornalista di colore è apparso sulla prima pagina di uno dei giornali per i quali è stata fatta l’analisi del contenuto
  • Su 174 articoli pubblicati in prima pagina, solo uno su quattro era a firma di una donna
  • Delle 111 persone citate in prima pagina, solo il 16% era di sesso femminile. Di questa percentuale solo una riguardava una donna di colore, Jen Reid sul The Guardian
  • 7 degli 11 principali quotidiani inglesi (The Daily Telegraph, The Daily Mail, The Sun, The Times, The Daily Mirror, The Metro and The I) non hanno mai citato un solo giornalista “bame” in prima pagina
  • Dei 877 ospiti esperti che hanno partecipato ai telegiornali in prima serata durante la settimana presa in esame, solo il 30% era costituito da donne. Il programma “Newsnight” (in onda sulla BBC) non ha mai invitato un solo esperto di colore
  • Su 816 ospiti esperti invitati a parlare nei 133 notiziari radio di prima serata, il 68% era di sesso maschile
  • Quando agli ospiti esperti di “bame” è stato chiesto di apparire nei notiziari radiotelevisivi in prima serata, è stato per approfondimenti collegati a tematiche di razza, come ad esempio per argomenti che coinvolgevano il colonialismo o i black lives matter
  • Ogni presentatore in prima serata sul canale LBC era bianco e tutti i 27 posti sono stati occupati da uomini, a parte Shelagh Fogarty nella fascia 13-16 e Rachel Johnson tra le 18 e le 19 di venerdì 17 luglio. Delle 119 volte in cui un reporter è stato presente nei programmi di LBC in prima serata, solo il 23% era rappresentata da donne. Tutti erano bianchi
  • Su un totale di 723 presenze di cronisti in prima serata nei notiziari radiofonici monitorati, solo 4 erano riconducibili a donne di colore.

“Sapevo che i media erano bianchi, ma dopo aver contato il numero di conduttori, giornalisti ed esperti non bianchi nel corso della settimana, sono davvero colpita dalla mancanza di attenzione alla questione della diversità”, ha commentato Amal Warsame, ricercatrice dello studio di Women In Journalism (Wij). “I media diventano una lente distorta e non uno specchio riflettente quando i team dei media che si occupano di storie non riflettono la differente composizione della nostra società. E’ tempo di un cambiamento decisivo”. Queste le parole di Eleanor Mills, presidente di Women in journalism.