I meme alla conquista della politica italiana

di Davide Suriano

Divertenti, provocatori ed anche politici. Sono i “meme”. Una forma d’arte, ormai non più nuova, che spopola nel mondo dei social. Tecnica semplice, ma assai incisiva, in cui una o più immagini sono in grado di lanciare messaggi efficaci con l’ausilio di brevi didascalie. Sono tanti i politici finiti nella “morsa” dei meme, vortice mediatico un-controlled capace di attirare a sé chiunque raggiunga le vette della celebrità, dentro e fuori la realtà della politica, prendendo esempio da un contesto ben preciso.

Ma che cos’è esattamente un meme? Una prima definizione risale al 1976 quando Richard Dawkins, etologo e divulgatore scientifico britannico, nel libro Il gene egoista, coniò il termine “meme” per spiegare i processi con i quali si diffondevano idee, gusti culturali ed informazioni nell’ambito della genetica umana. Il riferimento era al meccanismo di replica e trasmissione biologica delle informazioni. Recentemente con l’avvento dei social network, il concetto sopra esposto è stato rivisto in chiave di hijacking: letteralmente “appropriazione” e “rielaborazione” creativa di un’idea, prodotti e messaggi culturali entrati a far parte dell’immaginario comune. Richard Dawkins nel 2013, tornando sull’argomento, ha definito i meme sul web come elementi concettuali della realtà modificati intenzionalmente dalla creatività umana che lasciano un’impronta sui media attraverso i quali trovano un proprio spazio di propagazione.

E’ proprio attraverso quei processi di appropriazione e rielaborazione che il web trae contenuti di stretta attualità dalla vita reale per poi tramutarli in contenuti fatti di (poche) immagini e didascalie. Una delle capacità più significative dei meme è senz’altro quella di riassumere in modo essenziale ed efficace più contesti veicolandoli verso un singolo elemento sintetico che fa da sfondo alla segnalazione di un’idea creativa. In questo articolo analizzeremo alcuni esempi relativi al panorama politico italiano.

La politica, appunto, è senza dubbio uno dei motivi d’ispirazione più frequenti per gli artefici di questa forma d’arte contemporanea. Uno degli ultimi casi, che ha scatenato il web, si è verificato martedì 19 gennaio, al termine della lunga giornata a Palazzo Madama di Roma per il voto di fiducia al governo Conte. Maria Elisabetta Casellati, Presidente del Senato, sta comunicando l’esito delle votazioni ad un’aula in cui la tensione è oggettivamente palpabile, quando il senatore Lello Ciampolillo del gruppo misto alza la mano per esprimere la propria preferenza. Tra i senatori monta subito la polemica, in ballo c’è il futuro del Governo Conte agganciato in quelle ore alla prospettiva della maggioranza semplice. Viene effettuata una verifica mediante l’analisi dei fotogrammi riprese dalle telecamere d’aula. Analisi che consente a Ciampolillo e al senatore Nencini di esprimere il proprio voto, avendo alzato la mano appena in tempo. La vicenda ha sollecitato ovviamente gli autori di alcuni meme.

 

 

 

 

La Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati è stata ritratta, dopo essere stata catapultata nel mondo calcistico, come un arbitro che chiede di rivedere l’azione di gioco al Var. Questo non è l’unico esempio di quella serata politica.

 

 

 

 

Molti i meme riservati al senatore Lello Ciampolillo, il cui volto è stato riutilizzato in più modalità per rimarcare l’idea della scarsa tempestività nell’esercizio del proprio diritto di voto. “Non sapevo di essere in Senato”, facendo riferimento ad trasmissio ne in onda su Real Time, è la riprova di come all’interno dei meme si verifichi un doppio processo di decontestualizzazione e successiva ricontestualizzazione con il risultato, almeno in questo caso, di una enfatizzazione del ricorso al politainment (Giorgino, 2020).

Ascoltando e leggendo le reazioni degli utenti dei social media si evince che martedì 19 gennaio 2021 in tanti sono andati a cercare informazioni su quanto avvenuto in Senato dopo aver visto i meme che spopolavano sul web. Il rapporto meme-politica ha contribuito alla mediatizzazione della politica e delle istituzioni, raggiungendo anche coloro che solitamente non guardano a questi ambiti alla con grande interesse.

 

 

Non dimentichiamo anche il caso di Matteo Renzi che ha spopolato da sui social: “First reaction: shock”, un meme diventato virale in occasione della crisi di governo avviata dallo stesso fondatore di Italia Viva dopo lo strappo con Conte. In questo caso gli “artisti del web” hanno recuperato un’intervista rilasciata nel 2016 alla BBC in cui l’allora premier si esprimeva in inglese.

 

 

In questo meme ci sono due eventi sovrapposti in modo efficace: il botta e risposta tra Matteo Salvini e Giovanni Floris a “Di Martedì”, a proposito dell’uso della mascherina durante una manifestazione del centrodestra in Piazza del Popolo a Roma del 2 giugno, e la conferenza stampa presieduta da Zaia e dal leader della Lega in cui quest’ultimo mangiava ciliegie. Due contesti del tutto diversi rielaborati e sostituiti da un’unica vignetta composta da tre immagini e tre didascalie. Il messaggio, nel caso specifico, è di matrice satirica.

 

 

Ed ecco ora un esempio di meme che non necessita di didascalie per trasmettere il proprio messaggio. Il frame in questione fa riferimento ad un intervento alla Camera dei Deputati del leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni dai toni duri. Una scena che non è sfuggita agli autori dei meme, i quali dopo aver estrapolato un singolo fotogramma hanno aggiunto una chitarra elettrica tipica dello stile heavy metal e punk.

 

 

Silvio Berlusconi ha ispirato diversi meme da quando essi hanno fatto la loro comparsa sul web. La capacità mediatica del Cavaliere è materiale quotidiano per gli artefici di questa tipologia di contenuti. Uno dei casi più virali fa riferimento al post elezioni del 2018, quando i leader di centrodestra si riunirono in conferenza stampa per commentare i risultati del voto. Matteo Salvini prese la parola. Al suo fianco Silvio Berlusconi con la mano contava i punti elencati dal leader della Lega nel suo speech. In questo meme la scena è stata tagliata in più frame e le immagini sono state accompagnate dal testo della canzone “I due liocorni”. Un meme dunque capace di attivare processi cognitivi strutturati su più livelli.

 

 

I meme non hanno risparmiato nemmeno il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti. Come esempio, si fa riferimento ad un episodio accaduto a pochi giorni dalla prima ondata dell’epidemia da Covid-19. Il capo dei dem sollecitava tutti a non fermare l’Italia e il suo tessuto produttivo, continuando a vivere la propria vita normalmente, anche concedendosi momenti di spensieratezza. Il brindisi in zona Navigli, a posteriori (ovvero dopo l’inizio dell’emergenza), è diventato virale ed riemerso più volte quando Zingaretti si è esposto mediaticamente, chiedendo di rispettare tutte le norme anti-contagio.

 

 

Le gaffe in politica possono essere un’arma a doppio taglio. Di questo è consapevole il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, diventato oggetto di meme dopo aver sbagliato qualche congiuntivo in alcune interviste. “Che la Forza sarebbe con te”, mutando la celebre citazione presa in prestito dalla saga cinematografica. Di Maio in questa vignetta diventa un cavaliere Jedi.

 

 

Da circa un anno tutti i meme che riguardano il Presidente del Consiglio dei Ministri traggono ispirazione dai diversi dpcm firmati durante l’emergenza epidemiologica. Tante restrizioni, privazioni e nuovi stili di vita da seguire. Gli artisti del web hanno pensato di estremizzare le disposizioni del Premier e del Consiglio dei Ministri aggiungendo nuove improbabili misure restrittive, come ad esempio la divertente “abbiamo eliminato lo starnuto dal Gioca Jouer”. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un caso in cui il web racconta con ironia una vicenda di stretta attualità, provando ad alleggerire temi delicati come l’emergenza sanitaria e il distanziamento sociale.

Questa nuova forma d’arte è diventata, anche se non sempre intenzionalmente, uno strumento di comunicazione politica. Un processo in grado di creare legami tra contesti diversi, una sovrapposizione di linguaggi in nome della interconnessione tra la realtà e la creatività. La capacità di “attualizzazione” dei meme rende questi contenuti sempre cliccabili e appetibili. L’effetto sorpresa che nasce dall’elaborazione creativa offre motivi d’interesse per gli utenti del web che trovano nei meme l’occasione per misurarsi con forme di comunicazione non convenzionale, ma proprio per questo efficaci.