Le cinque competenze fondamentali per innovare la Pubblica Amministrazione

di Roberto Zarriello

Cinque competenze e tre livelli di padronanza per rendere la Pubblica Amministrazione più innovativa ed efficace nella sua offerta di servizi al pubblico. Si tratta delle conoscenze e delle abilità fondamentali che ogni dipendente dovrebbe possedere per partecipare attivamente alla trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. Sono state inserite in un documento che rappresenta una sorta di “manifesto dell’innovazione”. Il suo nome è “Syllabus – Competenze digitali per la PA”.

Le cinque competenze sono:

  1. Dati, informazioni e documenti informatici
  2. Comunicazione e condivisione
  3. Sicurezza
  4. Servizi on-line
  5. Trasformazione digitale

Per ognuna di queste abilità è previsto un livello di padronanza: Base, Intermedio, Avanzato. Il Syllabus rappresenta lo strumento di riferimento sia per l’attività di autoverifica delle competenze digitali, sia per la definizione di corsi volti a indirizzare i fabbisogni formativi dei dipendenti della PA.

Prima competenza: Dati, informazioni e documenti informatici

Riguardo alla prima competenza citata, la normativa definisce il significato di documento informatico o documento elettronico e introduce regole per la formazione, gestione, conservazione e trasmissione di documenti con strumenti informatici a cui ogni amministrazione è tenuta ad adeguare la propria gestione documentale. Ad ogni dipendente è richiesta, pertanto, la conoscenza di queste regole e la capacità di applicarle ai fini della corretta produzione, gestione e valutazione del documento informatico, nonché di un uso consapevole di strumenti quali le firme elettroniche o le marche temporali e delle modalità di fascicolazione e gestione archivistica. Infine, fanno sapere dal Dipartimento della Funzione Pubblica, in presenza di un’attenzione crescente alla trasparenza e al potenziale di sviluppo insito nei dati, il dipendente pubblico ha necessità di acquisire ed applicare i principi di valorizzazione del patrimonio informativo della pubblica amministrazione, in quanto liberamente usabile, riutilizzabile e ri-distribuibile da parte di chiunque e per qualunque scopo, così come definito dal paradigma degli Open Data.

 

Seconda competenza: Comunicazione e condivisione  

Per quanto riguarda la seconda competenza (Comunicazione e condivisione), il dipendente pubblico deve saper padroneggiare i diversi metodi e strumenti di comunicazione esterna a disposizione e deve saper applicare le modalità d’interazione più adatte a seconda del soggetto e della circostanza, nel costante rispetto delle disposizioni normative. Allo stesso tempo, è fondamentale avere competenze di comunicazione interna per interagire in maniera efficace con tutte le strutture e il personale dell’amministrazione di competenza.

 

Terza competenza: Sicurezza

Rispetto al tema della sicurezza, invece, va evidenziato come l’impatto delle tecnologie digitali sul trattamento dell’informazione abbia avuto risvolti anche sulla privacy. Il dipendente pubblico gestisce e tratta informazioni del cittadino e deve saper controllare e proteggere l’uso dei dati e delle informazioni condivise, in particolare dei dati e delle informazioni che sono patrimonio del cittadino che opera con la pubblica amministrazione. Questo significa saper individuare i rischi e applicare i modi più appropriati nella gestione delle informazioni, nonché saper leggere e valutare le informative sulla protezione dei dati personali che devono rendere noto come vengono utilizzati tali dati. Dal 25 maggio 2018, intanto, è operativo e obbligatorio il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati e la loro libera circolazione (Regolamento Europeo 2016/679). Il nuovo regolamento presenta un insieme di regole in grado di disciplinare gran parte degli aspetti di una protezione dei dati personali che sia attenta al digitale. La pubblica amministrazione, alla stregua di qualunque impresa o organizzazione che gestisce informazioni, deve conoscere i contenuti della nuova normativa sulla Privacy nota anche con il termine GDPR (General Data Protection Regulation), saperli applicare e prevedere competenze e ruoli adatti ad assicurarne il pieno rispetto nei processi di trattamento dei dati.

 

Quarta competenza: Servizi on-line

Analizziamo, ora, la quarta competenza, quella relativa ai servizi on-line. Il Codice dell’amministrazione digitale (d.lgs. n. 82/2005) attribuisce a chiunque il diritto di fruire in forma digitale dei servizi erogati on-line dalle pubbliche amministrazioni. Le quali, nel tempo, hanno fornito sempre più servizi tramite il canale web. L’importanza della messa on-line dei servizi è dovuta al fatto che possono portare benefici non solo al cittadino (in termini di tempo, modalità remota di accesso, guida alla compilazione, immediatezza della risposta, ecc.) ma anche all’amministrazione (ricezione di dati e informazioni direttamente in forma digitale, controllo degli errori in fase di immissione, ecc.). Il dipendente pubblico è chiamato, pertanto, a conoscere e garantire il diritto alla fruizione dei servizi on-line, nonché a conoscere le principali piattaforme abilitanti a supporto dell’erogazione di tali servizi da parte delle pubbliche amministrazioni in favore di cittadini e imprese.

 

Quinta competenza: Trasformazione digitale

Il Dipartimento della funzione pubblica spiega come, nell’epoca del “digital first”, da un lato il cittadino richiede sempre più interazione digitale anziché fisica con le amministrazioni, dall’altro le tecnologie digitali offrono molteplici opportunità per semplificare, ottimizzare, velocizzare, rendere più trasparenti i processi della pubblica amministrazione e, quindi, migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi erogati. Il Codice dell’amministrazione digitale (d. lgs. n. 82/2005) accompagna le amministrazioni nella fase di transizione dal cartaceo al digitale mentre il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione contiene una serie di iniziative e strumenti per supportare l’innovazione della PA grazie al ricorso alle tecnologie digitali. È necessario per il dipendente pubblico coinvolto nella trasformazione di processi e servizi conoscere gli obiettivi che caratterizzano la strategia nazionale per la transizione al digitale della pubblica amministrazione, come è strutturata la governance del digitale in Italia e quali competenze sono richieste. È, altresì, necessario che il dipendente pubblico possegga una “cultura digitale” di base relativamente alle tendenze e alle tecnologie emergenti e sia in grado di riconoscerne le potenzialità applicative anche in ambito pubblico.

 

 “Competenze digitali per la PA” è un’iniziativa promossa dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020″. L’obiettivo è consolidare le competenze digitali comuni a tutti i dipendenti pubblici per accrescere la propensione complessiva al cambiamento e all’innovazione anche in termini di cittadinanza digitale, eGovernment e open government. Oltre al Syllabus, il progetto prevede anche l’uso di una piattaforma web per erogare test di verifica delle competenze e di valutazione dell’apprendimento post-formazione. La piattaforma, inoltre, supporta le amministrazioni nella pianificazione, gestione e monitoraggio di percorsi di sviluppo delle competenze efficaci e in linea con i propri fabbisogni organizzativi. Tutti i moduli formativi, poi, sono raccolti in un apposito catalogo.

La prima fase di sperimentazione del progetto ha coinvolto un numero limitato di amministrazioni pilota, ma presto sarà possibile a tutte le amministrazioni e ai dipendenti pubblici registrarsi alla piattaforma e accedere ai servizi.

La sperimentazione è stata avviata nei primi mesi del 2020, con il coinvolgimento di alcuni Comuni da parte di TIM, nell’ambito dell’iniziativa on the road “Risorgimento Digitale” (interrottasi a causa della pandemia), nonché di amministrazioni “pilota” fra cui INPS, INAIL, Unioncamere, quale soggetto coordinatore della partecipazione delle CCIAA, e Formez PA e, a cui successivamente si è unita la Regione Lazio. La fase sperimentale è proseguita per tutto il 2020, nonostante la pandemia. Gli ultimi mesi dell’anno hanno visto crescere la partecipazione all’iniziativa con nuove amministrazioni che hanno aderito per utilizzare la piattaforma realizzata per l’esecuzione on line del test di assessment delle competenze digitali, costruito sulla base del Syllabus. Con l’ingresso del Comune di Firenze, dell’Agenzia Spaziale Italiana e della Regione Veneto, si è dunque ulteriormente ampliata, sia tipologicamente sia geograficamente, la partecipazione all’iniziativa, che conta ad oggi 22 amministrazioni coinvolte. Nel 2020 sono stati realizzati 1054 test di assessment delle competenze digitali, eseguiti da 754 fra dirigenti e funzionari che hanno partecipato in 547 casi alle indagini di customer satisfaction loro rivolte. I dati sono stati presentati e discussi in una sessione di confronto online organizzata dal Dipartimento della Funzione Pubblica il 27 gennaio scorso con le amministrazioni pilota. Alle indagini di customer satisfaction ha offerto un contributo fattivo Formez PA. Il 2021 vede dunque sia la prosecuzione delle attività con le amministrazioni pilota, che hanno già programmato l’avvio di nuove fasi di test per gruppi selezionati di personale, sia l’apertura a nuove amministrazioni, a cominciare dai Ministeri interessati, ritenuti dal Dipartimento della funzione pubblica un target strategico dell’iniziativa.